Il momento storico che stiamo vivendo è forse il più difficile che si possa ricordare nella storia moderna. Un virus con un nome da soldato COVID-19, ha invaso il nostro mondo, stravolgendo le nostre vite. Questo soldato che agisce in modo silenzioso, non fa tanto rumore quanto le bombe, almeno esternamente, perché interiormente ha tracciato in ognuno di noi, con contorni indefiniti sentimenti di paura, ansia e stati d’animo negativi. Costretti dentro casa, stiamo sperimentando la privazione della libertà, che per l’essere umano è forse una delle cose più difficili da accettare. L’altro aspetto a tratti devastante con il quale ci stiamo confrontando è la perdita dei rapporti umani: ognuno rinchiuso dentro la propria casa, che rappresenta simbolicamente il nido, il porto sicuro di ogni individuo, ma oggi è una gabbia dorata all’interno della quale ritroviamo i nostri affetti, genitori e figli, mariti e mogli, compagni di vita, amici coinquilini, però c’è anche chi vive da solo. E a loro va un pensiero speciale. Sicuramente chi vive con qualcuno in questo momento, è definibile un privilegiato rispetto a chi invece è costretto alla solitudine, cosa che può accadere per un’infinità di motivi. Ma torniamo ai rapporti umani, quelli fatti di abbracci, sorrisi, incontri tra amici, di lavoro, scolastici, convivialità, chiacchiere per strada con il fruttivendolo o la cassiera del supermercato, la lista sarebbe lunghissima. Quante cose vivevamo ogni giorno senza rendercene conto? Quante situazioni o persone non ci godevamo perché scontate? La grande occasione che abbiamo, perché mi piace cercare sempre il lato positivo in ogni cosa, è quella di ritrovarci a confronto con noi stessi, con la nostra intimità. Abbiamo il dovere di riflettere sulle cose negative ma anche su quelle positive che facevano parte di noi stessi e della nostra vita. Perché non cogliere l’occasione per acquisire consapevolezze, che si sà, rappresentano il primo passo verso “un” o “il” cambiamento. Questa pandemia ci ha privati di tante cose, è vero, ma allo stesso tempo ce ne ha donata una di fondamentale importanza: la Riconciliazione, con noi stessi, con gli altri, con la nostra spiritualità, con Dio. Ho chiesto ai miei colleghi, ad amici, di donarmi le loro riflessioni, di raccontarmi come loro stanno vivendo questa quarantena che ironia della sorte sta coincidendo con la Quaresima. Le riporto qui di seguito, le condivido con voi nella speranza che possano essere fonte di ispirazione e conforto, perché quello che deve tenerci su è il pensiero che stiamo vivendo tutti la stessa sofferenza, stiamo sperimentando le stesse emozioni e condividerle può aiutare a sentirsi meno soli, meno afflitti e più speranzosi. Perché ne verremo fuori da tutto questo, sempre tutti insieme ci rialzeremo. Nella speranza che cercheremo di ri costruire un mondo migliore. “Questa pandemia ci dovrebbe fare riflettere sul nostro operato di uomini e di Cristiani. Troppe cattiverie, troppe malvagità, troppi interessi economici, forse il Signore ci sta mettendo alla prova per verificare se diventiamo più umani, più disponibili, più collaborativi e meno cattivi. Sarebbe opportuno che ogni essere umano facesse un esame di coscienza sul proprio operato, valutando obiettivamente se ciò che fa è giusto o sbagliato e quando parlo di essere umano mi riferisco proprio a tutti, politici, imprenditori, religiosi e naturalmente anche alla gente normale. Spesso i potenti sono accecati dall’idea di grandezza, dall’onnipotenza, dall’immortalità, non riuscendo a capire che questo delirio non ha basi umane solide se non quello della cupidigia e dell’accaparramento di tutto ciò che non è nostro o anche soltanto per fare prevalere il proprio pensiero. Alla fine, saremo tutti giudicati per ciò che abbiamo fatto nella nostra vita, grandi e piccoli, potenti e non, saremo tutti posti allo stesso livello, perciò ravvediamoci finché siamo in tempo e cerchiamo di vivere la nostra vita il più cristianamente possibile. Questo isolamento forzato ci porta ad inventarci cosa fare per fare passare il tempo per non pensare a ciò che sta accadendo attorno a noi, quindi dedichiamoci ad una sana lettura, a guardare le vecchie fotografie e rivivere tempi passati, sicuramente migliori di quelli attuali, ma anche a pregare nostro Signore.” “Volevo condividere con voi la mia bellissima esperienza di ieri sera… è stato un gran bel momento di VERA e SENTITA PREGHIERA…. molto emozionante perché PER LA PRIMA VOLTA con tutta la mia famiglia, seduti sui divani di casa, abbiamo PREGATO INSIEME. Ogni domenica lo facciamo in Chiesa… ma ognuno a suo modo, invece ieri sera eravamo lì, tutti insieme, ognuno con il proprio Rosario ad ascoltare le meditazioni e poi a pregare TUTTI INSIEME nello stesso momento, con le stesse parole, in una sola voce 💕💕. Ringrazio il Signore per avermi concesso un momento così…. forse irripetibile ma indelebile per me, per mio marito, per i miei figli. Verremo fuori da questo terribile momento.. ma solo noi possiamo decidere come affrontare questa avversità e superare questo tempo!!! Vi abbraccio 😘😘😘” ” Anche nella mia famiglia abbiamo recitato il Santo Rosario tutti insieme in comunione con il Santo Padre, i vescovi ed i fedeli, con i ceri accesi sul balcone. Abbiamo deciso di meditare inoltre sull’invocazione “O DIO vieni a salvarci, SIGNORE vieni presto in nostro aiuto ! “. Stiamo pregando ogni giorno la novena della Medaglia Miracolosa ed abbiamo già terminato quella alla Divina Misericordia. Stiamo pregando con la preghiera a S.Rocco che Don Silvio fece qualche anno fa sul retro dell’immagine di S.Rocco e che è davvero appropriata per questo tempo perché come ci ha ricordato Don Domenico S.Rocco è il santo prottettore dalle epidemie/pandemie. Con questo non vado proprio per niente in cerca di applausi. Lungi da me. Ma voglio dare il mio piccolo contributo per incoraggiare voi tutti partendo dal presupposto che anch’io ho estremo bisogno della vostra consolazione, del vostro incoraggiamento e della vostra preghiera. 🙏❤⛪” ” In questo periodo nel quale stiamo vivendo questi problemi che ci stanno affliggendo sto cercando rifugiarmi molto nella preghiera insieme a mia madre lo facciamo quotidianamente, provo a parlare ogni giorno col Signore dicendogli che solo lui può allontanare questa peste che ci sta divorando. Penso spesso che dobbiamo allontanare da noi sentimenti com l’invidia e la prepotenza nei confronti dei più deboli, e approfittare di questo periodo di Quaresima per amarci di più gli uni e gli altri pensando che il tempo è prezioso e quindi bisogna impiegarlo ad amare quotidianamente il nostro prossimo e capire che solo il Signore ci può aiutare e che tutti abbiamo bisogno di lui anche chi crede di farcela da solo.” Sarà bellissimo tornare ad abbracciarci tutti. Grazie a chi mi ha gentilmente donato le proprie riflessioni.
Idria Galatà
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