Quando la musica unisce le generazioni: il coro Manfroce canta con anziani e ragazzi

Una mattinata di emozioni, sorrisi e voci che si intrecciano: è questo lo spirito dell’iniziativa che ha visto protagonista il Coro “Nicola Antonio Manfroce”, che si è offerto di cantare insieme agli anziani della Casa Protetta Emmaus e ai ragazzi del Centro Socio-Riabilitativo Diurno “Emanuele”.

L’evento, nato dal desiderio di creare un momento di autentica condivisione, ha trasformato la musica in un vero ponte tra generazioni e mondi diversi. Le voci esperte del coro si sono unite a quelle degli anziani e dei ragazzi, dando vita a un’esperienza intensa, fatta non solo di canti, ma soprattutto di relazioni, ascolto e partecipazione.

Per gli anziani della Casa Protetta Emmaus è stato un ritorno ai ricordi, alle melodie di un tempo capaci di evocare emozioni profonde e di risvegliare la memoria affettiva. Per i ragazzi del centro diurno “Emmanuele”, invece, l’incontro ha rappresentato un’occasione di espressione, inclusione e valorizzazione delle proprie capacità, in un clima accogliente e privo di giudizio.

«La musica non chiede età, abilità o differenze: chiede solo di essere condivisa», è il messaggio che ha attraversato l’intera mattinata. Ed è proprio in questa condivisione che l’iniziativa ha trovato il suo significato più profondo.

Il Coro “Nicola Antonio Manfroce”, con sensibilità e spirito di servizio, ha dimostrato come l’arte possa diventare uno strumento di solidarietà e vicinanza, capace di generare benessere e senso di comunità. Un gesto semplice, ma ricco di valore umano, che ha lasciato nei partecipanti – e in chi ha assistito – la consapevolezza che la musica, quando è vissuta insieme, può davvero abbattere ogni barriera.

Un evento che merita di essere ricordato e, soprattutto, replicato, perché racconta una comunità che sceglie di incontrarsi, cantare e camminare insieme, unita dalle stesse note.